Il mestiere del coach

come sviluppare competenze strategiche a partire dalle proprie convinzioni

Coach si nasce o si diventa? Con lo studio e l’ allenamento si possono sviluppare le 11 competenze fondamentali delineate da ICF ma esistono aspetti innati e predisposizioni fondamentali per sviluppare queste competenze?

Secondo Robert Dilts, uno dei maggiori autori mondiali sul tema della Programmazione Neurolinguistica, la persona è strutturata in un sistema composto dai seguenti livelli: 1. Ambiente; 2. Comportamento; 3. Competenze; 4. Convinzioni e valori; 5. Identità; 6. Scopo.

Normalmente questi livelli sono rappresentati come una piramide gerarchica con l’ambiente alla base e lo scopo al vertice. Ogni livello superiore influenza quello inferiore. Se io, ad esempio, sono convinto di non essere bravo a disegnare, difficilmente svilupperò la competenza del disegnare bene. Allo stesso modo, se un coach è convinto, ad esempio che dalle esperienze e dagli errori scaturiscano sempre degli apprendimenti, svilupperà la competenza del fare domande sugli apprendimenti.

In questo sistema le convinzioni quindi influenzano direttamente lo sviluppo delle competenze.

Quali sono allora le convinzioni che un coach deve avere per sviluppare le competenze chiave di questa professione? Di seguito un’esercitazione per valutare il proprio grado di accordo con alcune  convinzioni fondamentali per poter essere un coach.

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Quanto sei d’accordo da 0 a 5 (dove 0 è “per niente” e 5 è “del tutto”) con queste convinzioni e perché?

  1. Le persone hanno  tutte le risorse necessarie per raggiungere i propri obiettivi
  2. Le esperienze e gli errori sono sempre fonte di apprendimento
  3. Tutti gli elementi della realtà agiscono come un insieme unico e interconnesso
  4. Ogni resistenza al cambiamento e paura può essere usata
  5. La diversità è sempre un valore
  6. Ogni persona ha dei suoi talenti
  7. La mappa non è il territorio (ognuno ha la sua “mappa” della realtà)
  8. Il cambiamento passa attraverso la consapevolezza e l’azione
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