Il docente che voglio essere

Le domande che guidano la riflessione sull’identità e la vision

Stratega e guida come il maestro di “Kung Fu Panda”,  visionario e sfidante come Robin Williams ne “L’attimo fuggente”, accogliente e motivante come Will Smith ne “La leggenda di Bagger Vance”.Sono tanti gli esempi di stili di docente che si possono elencare così come sono tante le persone. Non c’è un modello  migliore di un altro, ciò che conta è invece trovare lo stile più in linea con come siamo fatti, per trasmettere credibilità e fiducia agli allievi.

Riflettere sul tipo di docente che si vuole essere è utile per costruire una propria identità come insegnante, essere più efficace nella relazione con gli altri, avere chiarezza su dove si vuole arrivare e trarre soddisfazione dai risultati, sfidare ciò che limita ed esprimere al meglio il potenziale, essere motivati e creare commitment.

Una buona guida in questa ricerca individuale è il modello di Robert Dilts, secondo cui la persona è formata da questi livelli logici: ambiente, comportamento, competenze, convinzioni e valori, identità, scopo.

Il livello successivo influenza il precedente; ad esempio, avere la convinzione che gli altri abbiano del potenziale inespresso permette di sviluppare la capacità di sfidarli e chiedere loro di fare cose che non pensano di essere in grado di fare.

Sotto, alcune domande che possono aiutare a sviluppare una personale vision e identità come docente, a partire dai livelli logici:

  • Quali sono le mie migliori capacità come docente?
  • Quali vorrei maggiormente sviluppare?
  • Quali convinzioni mi sostengono nel mio lavoro di docente?
  • Quali mi frenano?
  • Quali sono i valori che mi guidano nell’insegnare?
  • Quali mie qualità dell’essere voglio esprimere come docente?
  • Come vorrei essere ricordato dai  miei allievi?

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